Templates, dimensioni, didascalie, Html: avventurarmi nel mondo del blog ha significato per me mettermi in viaggio verso un mondo di parole nuove, concetti sconosciuti, strutture di scrittura di cui ignoravo perfino l’esistenza.
Intendiamoci: non mi passa neppure per la mente di aggiungermi ai tantissimi e alle tantissime che scrivono su Internet come si fa ad aprire un blog: non ne ho le capacità e neppure mi sogno di poterle avere mai.
Però, per me, il viaggio verso questo nuovo mondo è stato davvero come prendere una navicella per Marte.
E si sa: chi viaggia ha sempre voglia di far vedere le sue foto…
anche se qui si tratta di raccontare, appunto, del (primo) viaggio tra parole come templates, HTML, ed altri “inganni”: perché per riuscire ad ottenere quel che volevo ho dovuto fare salti mortali!
Dunque, partenza.
E primo scontro con le nuove parole.
Saltati i primi annunci, quelli a pagamento che è meglio non fidarsi, di solito (o almeno così ti sembra di avere imparato) arrivi al mitico Salvatore Aranzulla, quello che ti tira fuori dai guai tecnologici praticamente sempre.
E lo sai, che lui di solito ha ragione.
Ma non vuoi dargliela vinta, non subito almeno: quindi lo salti e continui la tua ricerca.
Ecco! Hai trovato un bel servizio di Google, Blogger si chiama, e sembra abbastanza intuitivo – quello che serve a te.
Entri, fai clic su “nuovo blog”.
E il viaggio inizia davvero: scegli un template, ti dice la maschera.
Ossia?
Beh, ti dice il cervello dopo poco, significa che il sito non devi disegnartelo tu, ci ha già pensato qualcun altro, a farlo.
Ossia, loro ti danno una base – appunto il template – e tu puoi personalizzarla.
E poiché non sai ancora cosa ti aspetta quando cercherai di scrivere davvero – che è il motivo per cui ha preso la fatidica decisione – cerchi una foto in cui non sembri proprio scema per il tuo profilo, provi ad aggiustare il carattere (ossia, il font) con cui scriverai e via! .
Si scrive!
E, naturalmente, si mettono foto, anche perché ti hanno detto che le foto servono per rendere la lettura più accattivante, e dunque…
Ma qui comincia il problema: con le dimensioni, le didascalie e perfino con il posizionamento dell’immagine rispetto al testo… non funziona niente!!
E così – pian piano ma inesorabilmente – scopri che, sì, c’è un modo per far fare a quel che stai scrivendo quello che vuoi tu.
|