Uno sguardo d’insieme al complesso delle Terme di Diocleziano, a partire da Piazza della Repubblica, già Piazza dell’Esedra.
“Esedra” è la parola che leggo più volte quando, dopo la prima, non programmata visita alle terme di Diocleziano, vado come sempre a cercare su internet che cosa ho visto.
è il primo nome della piazza che oggi si chiama Repubblica – non per tutti però, perché è frequente che i romani, quelli veri, la chiamino ancora all’antica.
Esedra era, ai tempi dei greci e dei romani antichi, una specie di soggiorno semicircolare all’aperto, delimitato da colonne e con i sedili utili a starsene “fuori” restando però in casa.
Non è un caso dunque che, nella sua versione monumentale comune alle piazze specie con fontane, sia proprio un’esedra quella che costituisce la pianta delle enormi terme di Diocleziano, qui sotto nella pianta che ho trovato su Wikipedia.
Pianta delle terme. Legenda:
1= Calidarium
2= Tepidarium
3= Frigidarium
4= Natatio
5= Palaestrae
6= Entrata
7= Grande esedra
Che, poi, Diocleziano non c’entra un granché, con le Terme che portano il suo nome fin dal 300: fu infatti Massimiano, suo collega nel reggere l’Impero, che le fece costruire e poi gliele dedicò.
Costruite in meno di dieci anni (tra il 298 ed il 306/307), le Terme sfrattarono un intero quartiere, che venne demolito per fare posto al complesso che doveva servire i quartieri del Quirinale, del Viminale e dell’Esquilino.
Ma, soprattutto, doveva servire i pretoriani di stanza nei
la caserma voluta da Tiberio nel 20 d.C. e che, poco dopo la costruzione delle Terme, sarebbe stata inglobata nelle Mura Aureliane.
Le terme, infatti, non avevano solo la funzione igienica del rendere agevole il bagno, ma si curavano del benessere nel suo insieme: ginnastica, svago, punto di ritrovo…
Insomma: nulla di nuovo sotto il sole!
Ma torniamo alla nostra esedra.
Che oggi si mostra accompagnando le tracce delle antiche Terme attraverso visioni più o meno diafane a chi passeggia attorno la Stazione Termini.
A partire dall’entrata del Museo
nel quale è visitabile quel che resta delle piscine scoperte e di altre sale del coplesso termale, oltre che numerosissime statue, interessanti mostre, il Chiostro di Michelangelo
ed un cortile ricco di sarcofagi
e cippi funerari del I, del II e del III secolo
per arrivare a quella che oggi è
e poi alla
forse un frigidarium minore.
con il suo colonnato semicircolare che riprende l’antico perimetro consacarndone la forma.
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