Due ore alla Nuvola di Fuksas, per la Fiera della Piccola e della Media Editoria “Più libri, più liberi”: il fascino che si può vedere, incontrare e leggere
Mattina, la TV ha previsto pioggia e temporali ma fortunatamente… ha sbagliato! e il sole gioca solo un pò con le nuvole – d’altronde, siamo a dicembre…
Ed è verso una nuvola, la
che mi sto dirigendo, perché ho il mio firmacopie (entità fino ad ora sconosciuta e che si rivelerà, in buona sostanza, “stare un’oretta in uno stand per promuovere il tuo libro“).
La Nuvola di Fuksas… ossia, il Centro Congressi
che a me piace davvero tanto, soprattutto quando tutto quel bianco si fa disegnare dall’azzurro del cielo.
C’è la Fiera del Libro, anzi per essere precisi, la
alla Nuvola, e ci resterà fino all’8 di dicembre, con il suo bel motto “Più libri, più liberi”.
Così, dopo essermi ripromessa mille volte e inutilmente di andarci, a vedere l’opera che in realtà si chiama “The Floating Space”, ecco che, oggi, sono qui.
“Siamo a Roma, nel cuore dell’EUR, all’incrocio tra la dorsale di Via Cristoforo Colombo e Viale Europa che ne rappresentano idealmente il cardo e il decumano: l’edificio di Massimiliano e Doriana Fuksas occupa uno degli spazi urbani più interessanti della Capitale, ed è perfettamente integrato per dimensioni e orientamento nell’impianto razionale dell’area, progettato per la sontuosa esposizione universale prevista nel 1942“.
Così si legge nell’articolo di Luca Silenzi “La Nuvola di Fuksas e l’importanza di finire”, pubblicato a gennaio 2018.
Non mi intendo di architettura, ma lasciarmi avvolgere da tutte quelle linee, osservare il contrasto tra il chiaro e le diverse tonalità di grigio,
è qualcosa da cui mi lascio volentieri affascinare.
E quando, scendendo con l’enorme scala mobile come se fossi su un tappeto magico, vedo un gruppetto di bambini, davvero piccoli, portati in visita alla fiera con un bel giubbotto giallo e tenuti tra loro con una corda morbida
perché chiunque li veda e nessuno di loro si perda…
per un attimo, e nonostante l’età, penso agli
… e spero che, da grandi, amino quel meraviglioso modo di viaggiare che è
Il “firmacopie”, per me, è finito; le sorprese, no.
Accompagnata dal mio amico Bruno Leoni (regalo dell’Isola Tiberina….)
incontro un Editore Appassionato.
Lascio la Nuvola dietro le spalle, ma questa volta sono sicura che ci tornerò.
Uscendo, ormai è l’ora di pranzo, faccio ancora in giro, con l’idea di andare a cercare un posto dove fermarmi a mangiare qualcosa.
Così, trovo
simpatico, accogliente, con i suoi bei funghi per potere pranzare fuori anche se è dicembre (il che per una nata al Nord è sempre una piacevolissima sorpresa)
e dove pranzo con un ottimo piatto di tagliolini con il salmone, le mandorle e il prezzemolo.
Ringrazio il titolare del locale, che mi ha permesso di fare le foto anche se – giustamente, non conoscendomi – non era davvero convinto che fosse una buona idea….
e ringrazio l’amico Maliq Meda per le bellissime foto all’interno della Fiera.
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