Il mio terrazzino a Roma è pieno di piante che amo moltissimo. Questo racconto ha come protagonista il mio fico d’india che, arrivato con solo tre piccole pale, dopo due anni all’improvviso è fiorito. Il suo nome è: Ficodindia.
Ficodindia l’avevo cercato per mare e per terra: sembra impossibile, ma nonostante la sua diffusione “al naturale” non è facile trovarlo nei vivai.
Tre o quattro pale (che poi sono i suoi rami) e l’aria di quello che non ha ancora deciso cosa fare da grande.
Due estati fà, con il caldo, aveva cominciato a dare segni di non stare così male, sul mio terrazzo: allargando le sue braccia in orizzontale – e prendendo un bel verde, che sembrava sorridesse.
Ma non arrabbiato, direi – solo con l’aria di quello che aspetta che il tempo cattivo passi.
Quest’anno, già da un mese, è bello allegro. Si allarga al punto che ogni tanto penso che un giorno di questi me lo ritroverò steso a riposarsi sul mio letto dicendomi: “Spegni il condizionatore, che fà freddo”.
E ieri, tornando qui a Roma dopo il fine settimana… eccolo!
Lui, il mio fico d’india, Ficodindia per gli amici, dopo due anni all’improvviso è fiorito!
I petali che sembrano seta (lo so, è un paragone scontato… ma cosa posso farci se è proprio così?), la notte si richiudono; il fiore dura poco – non più di un paio di giorni – ma è davvero della stesso sostanza del sole…
Ma, niente: ho trovato come si fa a fargli fare la seconda fioritura (con un’operazione che si chiama scozzolatura, e in realtà è semplicemente tagliare la prima); una serie infinita di ricette non solo con i fichi d’india ma anche con le loro bucce e perfino con le pale; tutorial per sbucciarli ed altri per imparare a raccoglierli senza riempirsi di spine.
Ficodindia, sul mio terrazzo, continua a fiorire – e giurerei che sta ridendo di me sotto le sue pale, come fossero i suoi baffi..
Lo scopriremo insieme.
Ci conto; lo spero.
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