Radio 21 aprile Web incontra il ricordo di Rosa Tomei, che fu la compagna Trilussa, e lei stessa poeta, anche se ancora poco conosciuta.
Tutti sanno chi era Trilussa, ma non sono in molti a sapere
Io, ho cominciato a conoscerla così.
Su Rai Play si trova un film in due puntate, sicuramente noto agli amanti
del genere, ma sconosciuto ai più, almeno credo.
Gli attori sono di prima classe,
tra loro
e
la ricostruzione degli ambienti e dei costumi è ineccepibile, ed altrettanto la
Certo, il racconto ha qualche caduta nella banalità, almeno così è sembrato a me, ma ha anche
Come il
con il quale la narrazione ha inizio,
con la voce narrante di
che assiste alla vendita all’asta di ciò che era appartenuto all’uomo
con il quale
La donna, si chiamava Rosa,
Lui, quello i cui ricordi e oggetti vengono battuti all’asta, si chiamava Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri.
In arte, Trilussa.
Ora io non so dire, se Trilussa, in questo
sia stato rappresentato bene,
o ne sia stato fatto un ritratto che a volte scade un pò nella macchietta
ad uso e consumo di chi,come me, basta, anzi:
per andare in brodo di giuggiole.
Ma non è di lui, che vorrei dire qui oggi, quanto di lei, Rosa.
che, anche nella fiction, rimane un pò sullo sfondo,
donna innamorata al punto che quasi non se ne accorge,
e diventa nell fiction personaggio rilevante solo quando lui, morendo,
libera la scena.
Che Trilussa sia stato una “presenza ingombrante”, d’altronde, c’era da
immaginarselo:
se devi convivere con lui.
o con lei.
Era arrivata a Roma da Cori, in provincia di Latina, Rosaria.
Perché, sembra, una sua zia la riteneva
e così l’aveva portata in una osteria frequentata da artisti.
Tra cui
Trilussa
che condividendo (forse) l’opinione della zia,
presentò Rosa a Petrolini, affinché lui le insegnasse i rudimenti dell’arte.
e intanto la portò a casa sua, nel meraviglioso studio di Via Maria Adelaide,
Come governante, forse, o forse per darle un tetto sotto cui dormire.
In ogni caso, da quel momento solo la morte potè separarli:
Rosa Tomei – morta nel 1966, sola e paralitica,- è stata una figura fondamentale quanto misteriosa nella vita di Trilussa. Governante, segretaria, perpetua, fantesca, cuoca, infermiera, complice, alter ego, allieva…
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/02/24/rosa-tomei-la-donna-di-trilussa.html
lei parlava di amore puro, e c’è chi dice che il poeta non le riconobbe mai nulla, né in danaro
(Trilussa d’altronde viveva in bolletta)
nè sotto il profilo affettivo.
Ma c’è anche chi dice che poco prima di morire Trilussa volesse sposarla, Rosa Tomei.
Fatti loro, credo che sia giusto concludere;
E poiché non ha mai vero significato ricordare qulacuno solo perché “figura di riferimento” (vera o supposta) di qualcun’altro,
quel che di
Rosa Tomei
va detto, invece, è che, evidentemente abbandonata la strada del teatro (se mai aveva voluto intraprenderla),
Di lei sono rimaste quarantadue poesie,
consegnate da Rosa stessa
ad una volontaria del Policlinico, poi diventata sua’amica (l’unica) nonché, in seguito, responsabile dei testi storici dell’ Accademia dei Lincei,
con queste parole:
« Una cosa pe’ te la posso fa’ : queste so’ le mie poesie, si so’ bbone le pubblicheranno »
https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/02/24/rosa-tomei-la-donna-di-trilussa.htm
In realtà, queste poesie non sembra siano state pubblicate, ad oggi, anche se bbone lo sono, dice chi se ne intende.
Ma su Rosa Tomei sono stati scritti due libri:
Rosa Tomei: la storia vera e le poesie della donna di Trilussa
https://books.google.it/books/about/Rosa_Tomei.html?id=RqLOoAEACAAJ&source=kp_book_description&redir_esc=y
pubblicato per Aracne nel 2014, e
Trilussa, Rosa Tomei e Lo Studio: la poesia, la vita, l’amore
https://books.google.it/books/about/Trilussa_Rosa_Tomei_e_Lo_Studio.html?id=wJwZvgAACAAJ&source=kp_book_description&redir_esc=y
per Gangemi editore SpA international, nel 2018.
Autrice di entrambi i libri è la professoressa
Secondina Marafini,
che così è la specialista ufficiale sulla storia e la produzione letteraria di Rosa Tomei.
Secondina Marafini, testi autografi ed inediti di Rosa alla mano, ha dimostrato che l’amore di Rosa per Trilussa era ricambiato, e che Rosa era una poetessa di indubbie capacità ed anche molto stimata, restituendola agli onori del panorama della letteratura italiana e della poesia dialettale romanesca.
https://www.h24notizie.com/2016/12/03/ricordo-rosa-tomei-poetessa-cori-compagna-trilussa/
Che dire?
Speriamo che la pubblicazione di queste poesie si unisca presto a quella dei due libri su di lei, e che la professoressa Marafini voglia concedere a Radio 21 aprile Web un’intervista!
Intanto, noi salutiamo Rosa Tomei con una delle su poesie che si trovano negli articoli a lei dedicati:
Finché c’ebbe quer Tocco de marito nissuno s’azzardò de dije gnente […]
je dissero: zozzona, maldicente […]
ma l’occhio suo cercava assai lontano. […]
E lui je risponneva piano piano: «Nun te penti’ d’ave’ voluto bene».
Rosa Tomei, La canizza
https://stereotypemag.com/2017/03/08/rosa-tomei-la-serva-di-trilussa-era-una-poetessa/
Così, almeno qui, li salutiamo insieme, il poeta e la poeta.
La puntata su Rosa Tomei e Trilussa si triva a questo link
Tutte le puntate di Radio 21 aprile Web sono a questo link
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